L'attuale chiesa di San Vigilio
In quell' occasione venne composto il seguente
sonetto:
Stenico, alla tua CROCE uniti vanno
i più acerbi
DOLOR ma non temere
che sorgente d'un dolce e gran piacere
e
la CROCE e DOLOR per te saranno.
Pesano l'altre croci e Piaghe fanno
gli altri dolor in barbare maniere,
ma
la CROCE d'un Dio dona il godere,
e
i dolor di Maria gioie ci danno.
del figlio, e Madre la passione atroce.
Alla Croce, ai dolor i rei furori
lenisce e leva tutto ciò che nuoce.
Per te vuoi Cristo aprire il suoi tesori,
perchè fa bel corteggio alla tua Croce
la
degna compagnia de Dolori.
Il
21 aprile 1616, la Chiesa di Stenico, ottenne la sospirata parziale autonomia (curazia
semplice) dalla Chiesa Pievana di Tavodo e venne istituito il Fonte Battesimale.
Il
22 aprile monsignor Pietro Belli, Vicario della Diocesi di Trento, consacrò la
Chiesa e l'Altar Maggiore collocandovi le reliquie dei Santi Confessori
Sebastiano e Beraldo. Il 23 aprile vennero consacrati gli altri altari con le
relative reliquie. La collocazione del portale principale realizzato in pietra
lavorata fu eseguito nel corso dell'anno 1616 mentre il tabernacolo in legno ed
il pulpito furono posizionati rispettivamente nel 1621 e nel 1629. Per tutto il
secolo XVIII°, con uno sforzo continuo, la Chiesa è stata comunque oggetto di
ulteriori abbellimenti apportati sia alla struttura che all'arredo, nell'intento
di migliorarne la funzionalità ed il decoro. Riportiamo solo qualche esempio:
acquisto della statua dell'Addolorata (1729), tinteggiatura interna (nel 1723
e nel 1750), costruzione della
canonica presso la Chiesa (1741), costruzione di un nuovo confessionale (1754),
realizzazione delle balaustra in marmo e dei "sedili" del presbiterio (1759),
realizzazione dei 14 quadri della Via Crucis (1760), costruzione dell'organo ad
opera degli artisti Giacomo e Paolo Benedetti di Desenzano (1762-1763),
costruzione di una nuova croce d' argento ( 17 68) per le processioni. Vennero
inoltre rifatti il tetto del coro e della sacre stia (1780), gli stucchi del
coro (1794) ed infine eseguiti nuovi lavori per l'isolazione dell'abside
(1799). Continue migliorie vennero apportate alla Chiesa anche negli anni
successivi soprattutto dopo il 1822 quando divenne Sindaco della Chiesa Giuseppe
de Zorzi, uomo pio e zelante in opere caritative. Egli si prodigò continuamente
fino alla sua morte (1858) per aumentare il decoro della Chiesa, elargì più
volte il proprio denaro per pagare le spese relative ai lavori di restauro e di
arredo dell'edificio.
Gli
altari precedentemente costruiti in legno furono ricostruiti utilizzando
materiali più pregiati quali la marmorina di Arco e la pietra rossa del Banale.
Nel 1825 vennero collocati quelli vicino al presbiterio e nel 1847 gli altri
due. Nell'anno 1825 venne rifatta la gradinata che dà accesso alla Chiesa, come
pure ultimata la pala di San Vigilio sull' altar Maggiore. Quest'ultima fu
dipinta da Giuseppe Craffonara, celebre pittore di Riva residente a Roma. Il
dipinto, di ottima fattura, incontrò il pieno gradimento della critica e del
pubblico. La pala, collocata in sostituzione della precedente tela vecchia e
lacera, fu posta in opera, dopo essere stata benedetta dal Curato Francesco
Saverio Cretti solamente il 28 novembre 1835, allorquando fu ultimata l'apposita
cornice (soazza) in marmo bianco di Carrara realizzata dal marmista Faustino
Gamba di Rezzato (BS). Nell'anno 1850 l'architetto di Seo, Pietro
Parolari progettò le corsie di pavimentazione della Chiesa che furono eseguite
nel corso degli anni 1851-1852 dai tagliapietra Contrini Antonio e Flaim
Domenico.
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