Stenico, la chiesa di San Vigilio, 30 Settembre 2004
 

L'attuale chiesa di San Vigilio

In quell' occasione venne composto il seguente sonetto:

 

Stenico, alla tua CROCE uniti vanno

i più acerbi DOLOR ma non temere

che sorgente d'un dolce e gran piacere

e la CROCE e DOLOR per te saranno.

Pesano l'altre croci e Piaghe fanno

gli altri dolor in barbare maniere,

ma la CROCE d'un Dio dona il godere,

e i dolor di Maria gioie ci danno.

del figlio, e Madre la passione atroce.

Alla Croce, ai dolor i rei furori

lenisce e leva tutto ciò che nuoce.

Per te vuoi Cristo aprire il suoi tesori,

perchè fa bel corteggio alla tua Croce

la degna compagnia de Dolori.

 

Il 21 aprile 1616, la Chiesa di Stenico, ottenne la sospirata parziale autonomia (curazia semplice) dalla Chiesa Pievana di Tavodo e venne istituito il Fonte Battesimale. Il 22 aprile monsignor Pietro Belli, Vicario della Diocesi di Trento, consacrò la Chiesa e l'Altar Maggiore collocandovi le reliquie dei Santi Confessori Sebastiano e Beraldo. Il 23 aprile vennero consacrati gli altri altari con le relative reliquie. La collocazione del portale principale realizzato in pietra lavorata fu eseguito nel corso dell'anno 1616 mentre il tabernacolo in legno ed il pulpito furono posizionati rispettivamente nel 1621 e nel 1629. Per tutto il secolo XVIII°, con uno sforzo continuo, la Chiesa è stata comunque oggetto di ulteriori abbellimenti apportati sia alla struttura che all'arredo, nell'intento di migliorarne la funzionalità ed il decoro. Riportiamo solo qualche esempio: acquisto della statua dell'Addolorata (1729), tinteggiatura interna (nel 1723 e nel 1750), costruzione della canonica presso la Chiesa (1741), costruzione di un nuovo confessionale (1754), realizzazione delle balaustra in marmo e dei "sedili" del presbiterio (1759), realizzazione dei 14 quadri della Via Crucis (1760), costruzione dell'organo ad opera degli artisti Giacomo e Paolo Benedetti di Desenzano (1762-1763), costruzione di una nuova croce d' argento ( 17 68) per le processioni. Vennero inoltre rifatti il tetto del coro e della sacre stia (1780), gli stucchi del coro (1794) ed infine eseguiti nuovi lavori per l'isolazione dell'abside (1799). Continue migliorie vennero apportate alla Chiesa anche negli anni successivi soprattutto dopo il 1822 quando divenne Sindaco della Chiesa Giuseppe de Zorzi, uomo pio e zelante in opere caritative. Egli si prodigò continuamente fino alla sua morte (1858) per aumentare il decoro della Chiesa, elargì più volte il proprio denaro per pagare le spese relative ai lavori di restauro e di arredo dell'edificio.

 

        

 

Gli altari precedentemente costruiti in legno furono ricostruiti utilizzando materiali più pregiati quali la marmorina di Arco e la pietra rossa del Banale. Nel 1825 vennero collocati quelli vicino al presbiterio e nel 1847 gli altri due. Nell'anno 1825 venne rifatta la gradinata che dà accesso alla Chiesa, come pure ultimata la pala di San Vigilio sull' altar Maggiore. Quest'ultima fu dipinta da Giuseppe Craffonara, celebre pittore di Riva residente a Roma. Il dipinto, di ottima fattura, incontrò il pieno gradimento della critica e del pubblico. La pala, collocata in sostituzione della precedente tela vecchia e lacera, fu posta in opera, dopo essere stata benedetta dal Curato Francesco Saverio Cretti solamente il 28 novembre 1835, allorquando fu ultimata l'apposita cornice (soazza) in marmo bianco di Carrara realizzata dal marmista Faustino Gamba di Rezzato (BS). Nell'anno 1850 l'architetto di Seo, Pietro Parolari progettò le corsie di pavimentazione della Chiesa che furono eseguite nel corso degli anni 1851-1852 dai tagliapietra Contrini Antonio e Flaim Domenico.                                                    

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