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Vacanze 2001- La nostra meta è BOMINACO (Aq)

 

Peltuinum

 

 

Da Chieti a Bominaco ci sono circa 80 Km da percorrere. La via più breve e quella dell'Autostrada A 25 con uscita a Popoli, proseguendo in direzione L'Aquila per Bussi , Navelli e Caporciano. Si arriva a Bominaco per visitare oltre al borgo antico anche le interessantissime zone limitrofe. Proseguendo il nostro viaggio nella campagna abruzzese verso la nostra meta ci fermiamo dapprima a visitare Peltuinum, ciò che resta di un'antica città Vestina. Attraversata dalla Claudia Nova, Peltuinum ebbe un ruolo economico e politico molto importante, testimoniato sia dalla sua felice posizione che dalla tipologia degli edifici riportati alla luce dagli scavi. La sua importanza, legata al sistema della transumanza, 

si evince dall'intenso processo di urbanizzazione cui il centro fu sottoposto dai Romani nel corso del I secolo a.C. Infatti la città, edificata dai Vestini, vanta numerose strutture legate alla vita pubblica e al culto. Sebbene oggetto di spoliazioni, soprattutto in epoca medievale, l'area di Peltuinum, ubicata su un pianoro nei pressi di Prata d'Ansidonia, mette in bella mostra i suoi tesori: il tempio di Apollo, il teatro e la cinta muraria. Edificate durante l'Impero di Augusto, le mura, di cui è possibile ammirare soltanto alcuni tratti, hanno conservato la porta di accesso occidentale e i bastioni turriti deputati alla sua protezione. Dall'ingresso si raggiunge la piazza che, situata nella zona sud, è occupata dai resti di un edificio con ogni probabilità dedicato al culto pastorale di Apollo. I basamenti del colonnato rinvenuti lungo il perimetro della zona sacra hanno consentito di ipotizzare la presenza di un porticato che cingeva l'edificio. Al di sotto del tempio, sulla collina che degrada, sorge invece il teatro di epoca augustea. 

 

Abbazia di Santa Maria Assunta

 

Proseguendo nella nostra visita si arriva alla chiesa di Santa Maria Dell'Assunta. L'abbazia di Santa Maria Assunta, nascosta tra gli alberi poco fuori Bominaco, insieme all'oratorio, faceva parte del centro dei Monaci Benedettini di Momenaco, già esistente nel X sec. Fondata, secondo la tradizione, nel 1001 da Odorisio, figlio di Bernardo di Valva, questa abbazia è uno dei capolavori dell'architettura romanica 

abruzzese. Le tre significative absidi visibili nella parte posteriore della chiesa, sono tra le più caratteristiche del tempo. L'interno è diviso in tre navate da sette arcate e conserva elementi di notevole pregio artistico: la cattedra, l'altare ed il ciborio, il candelabro pasquale, l'ambone e ciò che rimane dei preziosi affreschi. La chiesa è molto ricercata per i matrimoni che le coppie locali e non vi vengono a celebrare .

 

Ruderi del Castello

 

Di fronte alla chiesa, inerpicandosi per un sentiero scosceso si arriva  ai ruderi di un Castello che fu costruito probabilmente nel XIII secolo per difendere il Monastero di Momenaco e gli abitanti del 

villaggio. L'attuale torre di avvistamento risale al XV secolo e fu costruita dai Fioravanti, conti di Forfona. Il papa Martino V concesse a questa nobile famiglia il patronato sull'abbazia di Bominaco, dal momento che avevano contribuito alla sconfitta di Fortebraccio durante la battaglia del 1424, salvando, in questo modo, lo Stato della Chiesa dall'invasione.

 

Chiesa di San Pellegrino

 

Proseguendo nella nostra escursione ci rechiamo poi a visitare la chiesa di San Pellegrino. All'interno è visibile  una serie  di affreschi duecenteschi, opera di tre diversi autori. L'oratorio di San Pellegrino, era riservato alla liturgia del Monastero benedettino. Secondo la tradizione, la chiesa fu fondata da Carlo Magno che, come riportato in un documento della fine del VIII secolo, mentre si trovava in Abruzzo, a Settefonti,

vicino all'antica città romana di Peltuinum, vide in sogno un pellegrino che gli raccomandò di completare una chiesa in onore di San Pellegrino, il martire Cristiano più venerato della zona. Così Carlo Magno concesse vaste terre all'abbazia di Farfa, ed i Monaci benedettini incominciarono a costruire il monastero di Momenaco. Si dice che il corpo del Santo sia sepolto sotto una pietra, posta sul lato destro dell'altare. L'esterno è molto semplice, irregolare, tipico di una architettura quasi primitiva. L'interno, d'altro canto, è unico grazie alla presenza di meravigliosi affreschi che ricoprono completamente la volta e le pareti, per più di 470 metri quadrati. I due "plutei" al centro della Chiesa, raffiguranti rispettivamente un drago ed un griffin, dividono l'ambiente in due settori separati come nelle prime chiese cristiane: una per i battezzati e l'altra per i catecumeni. Gli affreschi dell'Oratorio rappresentano, in quattro cicli, episodi di storia sacra: L'Infanzia di Cristo, La Passione, Il Giudizio Finale, la vita di San Pellegrino.

 

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