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Vacanze 2001-La nostra meta è San Giovanni Rotondo

 

San Padre Pio

 

 

Quest'anno è il primo anno che io e Donatella facciamo le ferie insieme in Abruzzo. Oggi domenica 10 agosto, decidiamo di andare a fare una visita a San Giovanni Rotondo. Il paese è in una conca al centro del Gargano, alle pendici del Monte Calvo, San Giovanni Rotondo deve la sua fondazione agli antichi abitanti di Castelpirgiano, ed il suo nome ad un antico tempio di Giano a forma circolare sul quale fu in seguito edificata la chiesetta dedicata a San Giovanni Battista dai Longobardi. Federico II fortificò il paese edificandovi mura di cinta e ben 15 torri a difesa del promontorio garganico. Molte delle torri risultano oggi inglobate nell’abitato. Il centro storico è ricco di luoghi di devozione come la chiesa di Sant’Orsola e quella di Sant’Onofrio (del 1300) e la Cappella della Madonna di Loreto. La presenza di tanti luoghi di culto non sorprende trovandosi, San Giovanni Rotondo, lungo la Via Sacra Longobardorum, fra il Convento di San Matteo e l’abbazia della Madonna di Pulsano.

La città è ormai indissolubilmente legata alla figura di San Padre Pio ed al Santo deve la sua fama attuale. L’umile fraticello conserva intatta la sua carica spirituale a tanti anni dalla sua morte e il suo maggior miracolo, innegabile anche per i più scettici, è lì sotto gli occhi di tutti: La Casa Sollievo della Sofferenza fiore all’occhiello della sanità privata italiana, all’avanguardia nella ricerca e nella 

cura delle malattie.  Ed alla sua figura sono legate opere architettoniche di grande rilievo come la monumentale Via Crucis, ma anche la piccola Cappella di Santa Maria delle Grazie dove la presenza del Frate raccolto in preghiera davanti all’altare è ancora sentita dai tanti fedeli che affollano quotidianamente il Convento dei Cappuccini. Sono stati ultimati i lavori della nuova Chiesa del convento, progettata dall’architetto Renzo Piano, che può accogliere circa 10.000 fedeli in una struttura grandiosa e semplice, come fu la spiritualità e santità del Santo di Pietrelcina. Da vedere: La Monumentale Via Crucis con la statua bronzea del Santo realizzata da Francesco Messina, il complesso del Convento dei Cappuccini ed il plastico della Nuova Chiesa in costruzione, i reperti archeologici dell’antico Borgo Sant’Egidio e di La Curvara.

Monte Sant'Angelo



Riprendendo la nostra escursione ci rechiamo in un caratteristico centro Garganico, Monte Sant'Angelo a 843 metri d'altitudine, ai margini della foresta Umbra, è situato in una posizione panoramica su uno sperone meridionale del promontorio con la vista sul tavoliere e sul golfo di Manfredonia. Da Foggia dista 54 Km, e da Manfredonia 15 Km. Una località piena di fascino sia per la spiritualità che emana sia per la storia che è scritta tra le sue mura, centro frequentatissimo nel medioevo da pellegrini e da crociati pronti a recarsi in terra Santa, tradizione rimasta nei secoli fino ai nostri giorni.

Il santuario di San Michele Arcangelo, che fu realizzato nella grotta dove tra il 490 ed il 493 avvenne l'apparizione dell'Arcangelo ad un pastore, costituì il perno attorno al quale si sviluppò l'abitato sin dal V sec.. Diverrà il "santuario nazionale" dei Longobardi e nel corso dei secoli vedrà illustri pellegrini, papi, santi e sovrani. All'esterno del santuario si erge un imponente campanile, di forma ottagonale, costruito nel 1274 su commissione di Carlo I D'Angiò, modellato secondo lo schema e le proporzioni delle torri di Castel del Monte. Il santuario presenta all'esterno un doppio portale gotico (la parte sinistra è un'imitazione ottocentesca di quella di destra che è del trecento) in cui si apre l'accesso a cinque rampe di scale che si sprofondano nella roccia per condurre all'atrio interno della chiesa con portale romanico provvisto di porte bronzee realizzate a Costantinopoli nel 1076 donate dal nobile amalfitano Pantaleone III. All'interno ad una navata con volte ogivali della chiesa è collegato (sul lato destro) la grotta del santuario primitivo, ricco d'opere d'arte, tra queste la statua marmorea dell'arcangelo è attribuita ad Andrea Sansovino (XVI) e la sedia episcopale marmorea del XII sec., su due leoni accovacciati. Sulla sinistra dell'altare dell'Arcangelo si trova l'altare della Madonna, con tre sculture in pietra sulla parete: la Trinità del XI sec., la Madonna delle Grazie e S. Matteo.

 



Nel museo sito all'interno del santuario sono presenti alcuni reperti di frammenti scultorei rinvenuti dagli scavi e dalle varie campagne di restauri effettuati nella basilica di san Michele, altri reperti provengono dalla vicina Abbazia di Santa Maria di Pulsano. Di particolare interesse i resti dell'ambone (1041), scolpito dall'arcidiacono Acceptus (il più antico scultore romanico pugliese di cui si conosca il nome, a lui è stato attribuito anche il leggio e l'ambone della Cattedrale di Canosa di Puglia), composto dal leggio, dall'aquila e dai capitelli. Del sec. XII sono i resti della poco lontana chiesa di S. Pietro, che contiene la cosiddetta Tomba di Rotari (Re Longobardo), forse un antico battistero romanico, con uno splendido portale finemente scolpito. Il sole è tramontato da un pezzo e noi ci rimettiamo in viaggio verso casa stanchi ma soddisfatti di questa lunga escursione nelle Puglie. Si riprende l'autostrada e si arriva a Chieti che è notte fonda.

 

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