ad
Arco
IL
centro di riabilitazione cardiologico di Arco
Anche quest'anno
come nei due precedenti ho fatto il mio ciclo riabitativo
all'Eremo di Arco. Quest'anno dato che sono in pensione e
vivo dal mese di febbraio a Trento, sono arrivato in clinica
con la mia macchina. Dopo il ponte sul Sarca si gira a
destra e si è subito nella città di Arco, le montagne
restano alle nostre spalle e ci si avvicina attraverso la
vasta pianura al lago, quasi non v'è più soluzione di
continuo fra le città di Arco e di Riva. La città si vanta
di possedere il clima più mite di tutto il Trentino e cio
significa che in periodi passati, prima della Grande Guerra,
il clima più mite di tutto l'impero Austro Ungarico. Non
meravigli che il luogo divenne meta preferita per tutta la
gente del nord in cerca di calore e di riposo. E' stato
questo clima favorevole a procurare alla città una nuova
fioritura, dopo che la fine della guerra, mise fine alle
visite altolocate della società di Vienna. La scienza medica
riconobbe l'azione propizia di questo clima eccezionale per
gli ammalati di tubercolosi e in pochi anni sorse una città
sanatoriale per i portatori di questo male che stava
diffondendosi sempre più in quegli anni di grande miseria.
Gli alberghi di lusso di una volta si trasformarono in
sanatori per le cure - mentre - la città è vero si stava di
nuovo popolando - però questi nuovi abitanti dirottavano
altrove il resto del normale turismo. C'è voluta l'era dei
nuovi rimedi così efficaci contro la tubercolosi, dopo la
seconda guerra mondiale, per spopolare radicalmente i
sanatori. Oggi è sede di un ospedale specializzato in
malattie polmonari di ogni genere e tante cliniche per la
riabilitazione e in particolare, l'Eremo specializzata per
la riabilitazione cardiologica. Quì applicano oltre alle
normali cure applicano una tecnica combinata di dieta mista
a sport in palestra.
Il
Castello di Arco, sul dosso che sovrasta la
città a 20 minuti di ascesa ripidissima
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La dieta
viene stabilita per ogni soggetto, individualmente, da
una dietologa che consiglia e se accettata,
settimanalmente viene preso il peso al mattino, e si
controlla la sua efficacia. La dietologa tiene anche dei
corsi settimanalmente ai malati e alle mogli che saranno
le vestali della dieta dopo il trattamento, di tre
settimane, in clinica. La parte riguardante la palestra,
consiste in uno sforzo fisico controllato su una
ciclette per 30 minuti con una resistenza di 70 watt che
viene stabilita da uno specifico test da sforzo, che
oltre a stabilire lo sforzo massimo sopportabile,
stabilisce anche la frequenza cardiaca da tenere durante
l'esercizio fisico. In aggiunta alla ciclette del
mattino, il pomeriggio si ripete l'esercizio per 30
minuti su un tappeto scorrevole, applicando una velocità
di 5 Km per Hora, con una pendenza del 5%. Questo alle
due, due e mezza, alle cinque viene fatta un'ora di
ginnastica libera per eliminare l'accunulo di acido
lattico nei muscoli. Questi esercizi, detti di
rilassamento, hanno un'importanza significativa
sull'allungamento dei muscoli delle braccia, della
schiena e delle gambe. Alcune volte, questi esercizi
vengono eseguiti in piscina. Il sabato pomeriggio e
tutta la domenica, liberi dalle attività fisiche si va a
visitare la città di
Arco a piedi. La
città è disposta a semicerchio attorno alla rocca del
castello, dove i ruderi delle fiere mura, stanno così
verticali sopra chi li vuol ammirare, che bisogna
allontanarsi verso la periferia per potersi godere in
pieno la città. Verso il monte si staccano vicoli
stretti, dalla via Segantini verso la rupe uno di questi,
con una serie di gradoni porta in alto verso il castello.
Il nome della strada ricorda il famoso pittore Giovanni
Segantini, nato quì ad Arco nel 1858. Lungo la strada
che porta alla piazza principale si incontrano dei bei
portali con archi di pietra e blasoni, facciate eleganti,
finestre ornate con maschere scolpite e sottopassaggi,
cosiddetti "androni" che conducono ai cortili interni.
Su un palazzo si può ammirare un lungo dipinto a fregio,
con motivi rinascimentali, sotto la sporgenza del tetto.
La grande piazza sulla quale si erge la grandissima
chiesa dell'Assunta, si chiama oggi: Piazza 3 Novembre.
Ciò che colpisce della chiesa è l'altezza, sorretta da
enormi lisene che articolano la parte esterna. Esse
servono a sostenere l'ampia volta a botte sopra la
navata. L'interno è spazioso, del tardo rinascimento
(1613-1673)non fa nascere un senso di devozione, ricorda
più la chiesa "trionfale" che quella spirituale (com'è
la maggior parte delle chiese in questo stile). Agli
altari si vedono delle belle pale di artisti locali;
l'altare maggiore e anche qualcuno dei laterali sono
artistiche costruzioni marmoree. La piazza a nord est
della grande chiesa, è circondata da una serie di
palazzi di bell'aspetto, come il municipio barocco, che,
come taluni degli altri palazzi era di propietà degli
Arco, o il palazzo Giuliani con la sua elegante loggia.
Sulla grande fontana del Mosè, vicino alla chiesa si
vede un enorme stemma dei conti di Arco, con i tre archi
sovrapposti, stemma questo, che incontreremo di
frequente in queste zone. Poi se c'è voglia e sopratutto
energia, si può fare una capatina al castello di Arco, e
nell'ascesa, circa 20 minuti, ammirare la città
dall'alto. E' un'esperienza indimenticabile la visita
alla rocca, già Albert Durer, in occasione di uno dei
suoi viaggi in Italia, nel 1495, ci ha lasciato un
acquerello delizioso di Arco, conservato oggi al Louvre
di Parigi.Durante le tre settmane in cui sono rimasto
quì si è svolta nell'ex casinò, la TRAUBENKUR la cura
dell'uva che si ripete ogni anno dalla fine del 1800 e
gli inizi del 1900, ininterrottamente fino ai giorni
nostri. Pare che gli ospiti provenienti dall'elite
mittleuropea, si dessero appuntamento alla fine della
stagione, per godersi il caldo e benefico clima di
questi luoghi. Molti approfittavano per curarsi anche
nel corpo, traendo benefici dalla famosa Traubenkur o,
per meglio dire, "Cura dell'Uva".
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