ad
Arco
IL
centro di riabilitazione cardiologico di Arco
Anche la centrifuga
non fa allo scopo perché, pur eliminando perfettamente la
buccia, frantuma i semi per cui nel succo passano oli
minerali in
essi contenuti e altre sostanze non sempre ben
tollerate. Le indicazioni dell'ampeloterapia sono
innumerevoli: molte malattie possono essere curate, o per lo
meno attenuate. Specifico valore terapeutico ha per alcune
patologia, fra le quali l'uricemia e la gotta, e
basterebbero i benefici effetti su quest'ultima malattia per
classificare una così gradevole medicina fra i prodotti più
utili che la natura abbia elargito all'uomo. La cura
dell'uva viene anche prescritta a scopo dimagrante e, in
questo caso, si debbono consumare soltanto due chilogrammi
di uva al giorno (che corrispondono a circa 1200-1500
calorie), e niente altro, avendo cura di frazionare tale
quantità durante il corso della giornata, in modo da non
risentire eccessivamente degli stimoli della fame. Sono
sempre da tenere bene presenti le controindicazioni: un
certo limite è posto ai diabetici, specialmente a quelli con
elevata glicemia e glicosuria; ai sofferenti di malattie
renali, specie a quelli con alterazioni del ricambio
idrosalino e con edemi; agli ipertesi, specie se adiposi e
pletorici; ai colitici in genere e particolarmente a quelli
affetti da colite ulcerosa e da colite fermentativa; agli
obesi, a meno che la cura sia limitata a solo due
chilogrammi di uva nelle ventiquattro ore con l'esclusione
di ogni altro cibo.
Considerata obiettivamente e bandita ogni esagerazione nella
sua applicazione, la cura dell'uva è un'ottima terapia
stagionale, disintossicante, utilissima nel trattamento
della piccola patologia. Purtroppo è molto breve il periodo
della maturazione, raccolta e vendita dell'uva fresca,
sicché l'ampeloterapia è necessariamente limitata nel
tempo; infatti questa cura non è attuabile con i succhi
conservati, dato che essi col tempo perdono la loro
efficacia terapeutica.
L'AMPELOTERAPIA IN BREVE
Che cos'è:
una dieta basata
sul consumo di uva.
Quando è nata:
è conosciuta dai
tempi degli antichi Greci e Romani.
Che cosa cura:
ha l'effetto di
disintossicare l'organismo. É utile alla gotta, l'uricemia e
l'obesità.
Come cura:
con la
prescrizione di un periodo di tempo - circa trenta giorni in
cui è consentito il consumo di sola uva in quantità
variabili.
A chi non è indicata:
ai diabetici, ai
sofferenti di reni, agli ipertesi, a chi soffre di colite.
Da sapere:
gli obesi
possono consumare solo due chilogrammi di uva al giorno con
esclusione di qualsiasi altro cibo.
L’
AMPELOTERAPIA: CURA DELL'UVA PER DlSINTOSSICARSI
L'ampeloterapia (la
parola ampelolerapia deriva dal greco ampelos che
significa uva) risale a tempi antichissimi e ne parlano già
autori greci e roma ni. Si tratta di un regime dietetico di
grande valore terapeutico da mettere in opera
razionalmente, Sotto la guida di un medico, Generalmente si
crede che la cura dell'uva consista unicamente nel mangiare
a caso mezzo chilo fino a due chili di uva al giorno;
l'ampeloterapia va invece attuata scientificamente. In
Italia, come in moltissimi altri paesi, sono sorti istituti
di cura specializzati in ampeloterapia come quello di Ranola
in provincia di Parma, di Gries in provincia di Bolzano e
uno vicino a Merano. Ed ecco le regole principali della cura
dell'uva. bisogna in primo luogo scegliere il tipo più
adatto di uva, perché non tutte le uve sono indicate. L'uva
da tavola, per rispondere a doti nutritive e anche di buona
sapidità, deve avere grappoli spargoli (cioè non ammassati),
acini grandi, buccia sottile, cioè non dura al dente, polpa
soda e croccante, sapore zuccherino più o meno aromatico. I
grappoli devono essere di media grandezza e di un bel
colore, dal giallo dorato al viola rosato, secondo i tipi
e, in genere, deve trattarsi di uve precoci. A stagione
inoltrata, quando la precocità è ovviamente superata,
bisogna allora notare i caratteri esterni. Ottime sono le
uve apirene (senza i vinaccioli interni), cioè quelle che si
essicano per le varie uve passite, passerine, zibibbi, ecc.;
 |
sono
uve consigliabili anche quando la grandezza
dell'acino è piuttosto modesta. II
moscato non è ben tollerato in notevoli
quantità e ancor meno lo sono le uve che
servono per preparare i vini da pasto e
quelli ad alta gradazione alcolica. L'uva
selezionata e matura, deve essere lavata a
lungo sotto un forte getto di acqua corrente
per allontanare qualunque traccia di
sporcizia e particolarmente di tutti gli
anticrittogamici che vengono di solito
spruzzati sulla vite. L'ampeloterapia deve
essere adattata a ogni singolo paziente,
secondo l'età, il sesso, il peso, la
costituzione e, ancora, secondo la malattia
in atto. In linea di massima i medici
specialistici consigliano di cominciare la
cura con un chilo di uva al giorno divisa in
tre pasti: On terzo al mattino, un terzo al
pomeriggio, un terzo la sera. Si passa poi a
due chilogrammi al giorno, quantità
possibilmente da non superare. Gli
specialisti raccomandano, quando si mangia
l'uva, di eliminare la buccia, sempre
indigesta e in grado di provocare
intolleranze; di eliminare anche i semi in
quanto possono facilmente provocare
un'eccessiva stimolazione meccanica
dell'intestino con conseguenti diarree
fastidiose e dolorose. |
|
IL
METODO BRANDT
Ippocrate,
il padre della medicina, vissuto nel V secolo a.C.,
attribuì all'uva particolari virtù terapeutiche.Plinio,
Celso e soprattutto Dioscoride e Galeno lodarono le
virtù dell'uva. La tradizione continuò con la Scuola
Medica Salernitana; nel XVIII secolo vi erano molte
stazioni specializzate per la cura a base di uva.
Circa cento anni fa era comune in Francia e in Italia
lasciare i malati liberi nei vigneti e permettere loro
di mangiare uva a sazietà: non si sa bene se anche altri
cibi potevano essere inclusi nel trattamento. La
Germania sembra essere stata il centro di questo
sistema terapeutico naturale; la cura dell'uva è stata
in questo paese propagandata da Herman Rieder e da
Martin Zeller. Questi due medici prescrivevano il succo
di uva appena spremuto da bere cinque volte al giorno:
il trattamento completo, da intraprendere nei mesi di
settembre ottobre, durava da quattro a sei settimane e
si basava sull'assunzione di notevoli quantità di succo,
circa 6 litri al giorno. In Germania l'uva è ancora
chiamata la regina dei frutti e molti sono gli
istituti in questa zona dove viene praticata
l'ampeloterapia.Negli Stati Uniti l'interesse di questo
metodo terapeutico è stato creato, ed è ancora in atto,
attraverso la vendita e la distribuzione del libro
The grape pure di Johanna Brandt, nel quale insegna
al lettore come trattare, con la cura dell'uva, certe
malattie. La Brandt afferma: "Il segreto della cura
risiede nel fatto che l'uva non è mescolata con nessun
altro cibo. Quando è presa da sola, le proprietà mediche
dell'uva sono meravigliose; quando invece viene
mescolata con altre sostanze nel laboratorio dello
stomaco si trasforma chimicamente in veleno. Mescolata
con altro cibo, l'uva più di ogni altra frutta, è
soggetta a fermentazione". Secondo il metodo propugnato
dalla Brandt l'ampeloterapia deve essere preceduta da un
cambiamento di dieta, e il modo migliore è di digiunare
per due o tre giorni, bevendo solamente acqua pura ed
effettuando un enteroclisma al giorno. Mediante questo
breve digiuno tutte le complicazioni possono essere
evitate. Lo stomaco viene ripulito da ogni veleno e da
ogni accumulo di fermentazione e l'uva può svolgere più
rapidamente la sua azione terapeutica. La cura comincia
alle 8 del mattino, ma una mezz'ora prima il paziente
deve bere uno o due bicchieri di acqua minerale;
mezz'ora più tardi può prendere il suo primo pasto di
uva da ripetere ogni due ore fino alle 8 di sera. In
totale si devono fare sette pasti al giorno. Questo
ritmo deve essere mantenuto per una o due settimane,
fino a un massimo di uno o due mesi in particolari casi.
É indicata l'uva di buona qualità, specialmente quella
senza semi. La quantità varia secondo le condizioni
digestive del paziente; è consigliabile iniziare con
quantità modeste (da g.25 a g.75 al pasto) per
aumentare gradualmente fino a raddoppiarle. Dopo alcuni
giorni si può anche arrivare a g. 250 a pasto. Comunque
bisogna tenere presente che la quantità minima
giornaliera deve essere non inferiore a g. 450 e che non
si devono mai superare i 2 kg. al giorno.
|
|
DATI ANALITICI DELL'UVA |
|
|
|
Uva (Vitis vinifera) |
|
|
|
|
|
fresca |
|
passita |
Acqua |
|
per 100 gr |
80,9 |
|
24 |
Protidi |
|
per 100 gr |
0,7 |
|
2,3 |
Lipidi |
|
per 100 gr |
0,5 |
|
0,5 |
Glicidi |
|
per 100 gr |
16,5 |
|
71 |
Cellulosa |
per 100 gr |
0,5 |
|
|
Ceneri |
|
per 100 gr |
0,5 |
|
|
Calorie |
per 100 gr |
70 |
|
290 |
Elementi minerali: |
|
|
|
|
Ca |
mg/100g |
22 |
|
78 |
|
P |
|
25 |
|
130 |
|
Fe |
|
0,5 |
|
3,3 |
|
Na |
|
2 |
|
30 |
|
K |
|
200 |
|
708 |
|
Mg |
|
10 |
|
9 |
|
Mn |
|
0.09 |
|
--- |
|
CI |
|
2 |
|
100 |
|
S |
|
9 |
|
42 |
|
F |
mcg/100g |
16 |
|
|
|
J |
|
0,7 |
|
|
Vitamine: |
|
|
|
|
|
A |
mg/100 9 |
0,03 |
0,02 |
|
|
81 |
|
0,04 |
0,015 |
|
|
82 |
|
0,04 |
0,08 |
|
|
C |
|
4 |
tracce |
|
|
PP |
|
0.04 |
0,5 |
|
|
 |
|